Mercoledì 30 marzo 2022
Durante la nostra videointervista di Mercoledì 30 Marzo 2022, insieme al produttore Giorgio Minardo, abbiamo ripercorso la storia del suo Pastificio, aperto nel 2007 a Modica: un’azienda che ha determinato un punto di svolta nell’uso delle varietà di grano antico siciliano, il risultato di un lavoro di ricerche condotto da Minardo insieme alla nostra associazione e sotto la guida di Mario Pianesi.
Come si è avvicinato alla nostra realtà?
«Sono stato uno tosto, uno che non ne voleva sapere, assolutamente. Nel ‘93 abbiamo avuto il primo contatto con l’associazione: Mario Pianesi stava facendo una conferenza a Modica e io quel giorno stavo facendo il trasloco da Torino a Modica. Mia moglie era lì e ha sentito la conferenza e mi ha detto, per telefono: “Vedi che abbiamo smesso di mangiare…” e mi ha fatto una lista infinita di cose che non potevamo più mangiare. Eh, dopo 14 anni a Torino, dove non potevo mangiare perchè non c’erano tante cose buone che si fanno in Sicilia, pensate se io ero così d’accordo, no? Però le ho detto: “Macrobiotica? Forse un giorno, quando saprò di che cosa si tratta”».
Da allora è iniziato un lungo periodo di collaborazione anzitutto con l’apertura e la gestione da parte di Minardo di un Circolo UPM nella città di Modica. Poi è partita la ricerca dei grani antichi, non è stata un’operazione facile, anche se assolutamente necessaria:
«Controllavamo il metodo di coltivazione, ma non sapevamo nulla del discorso varietale. Mi ricordo, eravamo a Macerata e Pianesi si è presentato con la rivista Le Scienze, il numero di Gennaio del 2000, dove era riportata la storia di come era stata costituita la prima varietà di grano modificata, ed era del 1975, quindi la notizia era uscita 25 anni dopo: in questo tempo si sono diffuse molte malattie e disturbi legati al consumo di grano e di glutine in maniera impressionante. Pianesi ci ha detto di cercare il grano che esisteva prima del ‘75».
Le ricerche sulla genealogia delle varietà di grano in commercio si sono intensificate quando ci si è rivolti alla Stazione Sperimentale per la Granicoltura di Caltagirone. Minardo ci ha raccontato quanto è stato difficile all’inizio superare alcune ostilità e come, successivamente, la Stazione per la Granicoltura ha deciso di unirsi alle ricerche: di lì a poco sono state recuperate le prime tre di numerose altre varietà, cioè Russello, Timilia e Senatore Cappelli.
Nel corso dell’intervista, Minardo ha condiviso con noi molti aneddoti della sua storia, fra tutti quello sulla storia della varietà Perciasacchi, conosciuta nel mondo come Kamut, oppure quello sulla coltivazione del riso in Sicilia. Ma si è parlato anche di agricoltura e macinatura, di acqua, di farro, di contratti etici, di sicurezza e qualità alimentare e di dove sia arrivata la ricerca – mai conclusa – sui grani e sulla pasta. Una considerazione di Giorgio rimane a racchiudere una chiacchierata piena di ricordi e curiosità:
«Aprire un punto macrobiotico è stata l’attività che mi ha dato più soddisfazioni, ancora adesso posso dire questo».